Allarme epatite A: è colpa dei frutti di bosco congelati per il gelato
Epatite A, torna l’allarme. Ma niente frutti di mare, né acqua infetta sul banco degli imputati. La colpa sarebbe dei frutti di bosco.
A lanciare l’allarme l’Istituto Superiore di Sanità dopo che i dati sull’incidenza dell’epatite A da settembre del 2012 ad aprile del 2013 sono risultati quasi triplicati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 417 contro 167, una vera impennata, che il ministero ha messo in relazione con l’esplosione della stessa malattia registrata in Europa. Due gli episodi che hanno messo in allarme gli esperti sanitari. Il primo che ha coinvolto 85 pazienti dei Paesi Nord-Europei e con tutta probabilità legato al consumo nei gelati di frutti di bosco congelati e di importazione extra Ue, un altro segnalato in 35 turisti di ritorno dall’Egitto.
E’ sulla scorta di questi dati che il ministero della Salute ha chiesto alle Regioni di comunicare immediatamente all’ISS i casi di epatite A accertati negli ultimi mesi. Di qui l’amara scoperta: il virus aveva colpito con un’incidenza superiore del 70% rispetto all’anno precedente.
Ma quali le cause? Del tutto attendibile la pista nord-europea, accertata anche per un caso di infezione in Italia, scrivono gli esperti del Ministero della Salute. In questo caso, infatti, i responsabili erano proprio frutti di bosco congelati provenienti da Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada.
[LInk: notizie.virgilio.it. Immagini: tango mango]